Il caso dell’olio gardesano e dell’associazione «spremuta»

L’olio è prodotto in territorio gargnanese. È ottimo e ricercato dai palati fini e dai migliori chef, ma non è in regola, quindi arriva la sanzione a chi lo produce o commercializza. Sembra assurdo in tempi in cui, anche sul Garda, olio pugliese, siciliano, tunisino, greco, spagnolo, di qualità spesso inferiore viene spacciato per «nostrano»

L’associazione Terre & Sapori Alto Garda, sorta a Gargnano nel 2012 con il chiaro intento di recuperare i terreni incolti, dare lavoro a chi la campagna l’ha abbandonata e valorizzare un prodotto d’eccellenza, è stata sanzionata 5 anni fa di ben 26mila euro dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali perché, durante un controllo in un negozio di Gargnano, è emerso che su una delle bottiglie in vendita compariva la dicitura Garda nella ragione sociale.

Purtroppo i promotori dell’associazione, che non ha fini di lucro, hanno commesso un errore tecnico, in buonafede.

La denominazione «Garda» – e l’olio di Gargnano è prodotto in territorio gardesano, non in Puglia o Tunisia – è iscritta nel registro comunitario delle Denominazioni di origine protetta. Dop.

Quindi solo il Consorzio di tutela dell’olio extra vergine di Oliva Garda Dop può fregiarsi del marchio. Così sanzione da 26mila euro che poteva essere ridotta a 8 mila euro nel caso il pagamento fosse stato immediato.

Ma credendo nella buonafede si è deciso di andare avanti col ricorso. …Come racconta il vicepresidente e tesoriere Fulvia Bazoli si sono pagati 7mila euro e si è presentato ricorso. .. A 20 giorni dalla scadenza dei termini è giunta la ferale notizia ai soci. Bisogna pagare entro fine mese i 26 mila euro. Una mazzata.

…Un ricorso sarebbe …. oneroso e scarse sarebbero le possibilità. Che fare?

Cercare, grazie alla solidarietà, di trovare i 26mila euro e togliere la parola «Garda» dalle etichette come peraltro è già stato fatto…

Fonte: www.giornaledibrescia.it