La Grande Distribuzione mette al bando il tappo antirabbocco per l’olio extra vergine d’oliva

Dopo la nota del Ministero dello Sviluppo economico che risaltava la presunta pericolosità del tappo antirabbocco, la Grande Distribuzione coglie la palla al balzo. Pioggia di lettere a produttori e frantoniani, chiedendo la cessazione della fornitura delle bottiglie con tappo antirabbocco. E’ il preludio a una richiesta di abbassamento del prezzo?

Il Ministero dello Sviluppo economico, il 28 giugno scorso, aveva diramato una nota che sottolineava la presunta pericolosità del tappo antirabbocco.

Il Direttore generale del Ministero dello sviluppo economico, Stefano Firpo, affermava che, in attesa di modificare la legge 9/2013 “si ritiene opportuno promuovere un protocollo d’intesa tra Amministrazione e associazioni di produttori e di distributori affinchè, a maggior tutela del consumatore, non vengano offerti in vendita allo stesso confezioni di olio recanti il dispositivo antirabbocco.”

La nota, inviata ai Ministeri dell’agricoltura e della salute, non ha avuto seguito istituzionale e, a quanto ci risulta, non esistono repliche o risposte formali.

Insomma la lettera sarebbe finita nel dimenticatoio, se non fosse stata raccolta dalla Grande Distribuzione.

Dalla fine della scorsa settimana alcune catene della GDO, tra cui Coop Italia, stanno scrivendo ai propri fornitori:
…In attesa di indicazioni definitive da parte dagli Enti preposti, riteniamo infatti opportuno procedere alla sospensione dell’ordinabilità degli articoli con tappo anti rabbocco, che contengano sfere di vetro trasparenti, salvo vostra dichiarazione nella quale affermate che, già dalla prossima consegna, il prodotto verrà consegnato senza tappo anti rabbocco.
Tale richiesta assume caratteristica di urgenza ed è vincolante per il prosieguo del rapporto.
Vi riterremo responsabili di ogni danno diretto o indiretto conseguente ad eventuali mancanze di informazioni e ci rivarremmo delle eventuali sanzioni.
Insomma la GDO ha preso maledettamente sul serio la nota del Ministero dello sviluppo economico, di fatto mettendo al bando il tappo antirabbocco oggi più diffuso e utilizzato dal mondo della produzione.

Cerchiamo ora di capire quali possono essere le possibili ripercussioni per le aziende olivicolo-olearie.
Ovviamente vi è un danno diretto e immediato dovuto alla sospensione degli ordini, e quindi anche delle vendite, delle bottiglie con tappo antirabbocco.
Vi è un danno possibile, legato alle scorte di magazzino, ovvero bottiglie già confezionate che devono trovare un altro mercato o destinazione, oppure essere confezionate nuovamente per adattarsi alle nuove regole della Grande Distribuzione.
Vi è infine la possibilità che, in attesa di certificazione (quale?), sui tappi antirabbocco, le aziende si vedano costrette ad avere un doppio magazzino: bottiglie con tappo antirabbocco destinate alla ristorazione e all’Horeca e bottiglie senza tappo antirabbocco per la GDO.
Ovviamente occorre anche pensare agli eventuali investimenti per adeguamenti dei macchinari dovuti ai nuovi tappi antirabbocco certificati.
Infine vi è il sospetto che la Grande Distribuzione possa utilizzare questo escamotage per chiedere uno sconto sulle future forniture di bottiglie senza tappo antirabbocco.

Insomma, la lettera del Ministero dello sviluppo economico ha causato sicuramente un grave pregiudizio alle aziende olivicolo-olearie, a fronte di un incerto pericolo per il consumatore, frutto della segnalazione di un’unica associazione dell’industria alimentare, e non delle associazioni dei consumatori ad esempio, e senza il coinvolgimento della filiera.

L’immobilismo del Ministero dell’agricoltura ha compiuto l’ultimo passo, di fatto accreditando, per silenzio-assenso, la nota dello Sviluppo economico.

Ecco come la burocrazia uccide l’agricoltura italiana.

Fonte: www.teatronaturale.it