Salento, ancora in fiamme centinaia di olivi morti per Xylella
Il rogo di quattro ettari di oliveto a Ugento (Le), con circa 300 alberi in fiamme, è solo l’ultimo caso di olivi, morti per Xylella e ormai secchi, preda di incendi.
Nell’ultimo mese solo nei dintorni del Comune jonico salentino sono andati in fumo oltre 4.000 olivi, da maggio decine di ettari sono bruciati nella provincia di Lecce.
Gli incendi sono purtroppo solo l’ultimo anello di una catena di sofferenze per gli agricoltori, commenta Pantaleo Greco, presidente di Aprol Lecce e presidente della Federazione nazionale olivicoltori di Confagricoltura.
«Con gli olivi ridotti a ruderi e le erbacce alte e secche è normale che si sviluppino incendi. Ma questi sono la conseguenza estrema di una situazione esasperante e insopportabile.
Il Psr Puglia è fermo, i bandi per le sottomisure 5.2 e 4.1 operazione C che prevedono aiuti per i rempianti sono di fatto bloccati, ricordando comunque che della dotazione di 1,6 miliardi di euro del Psr appena 42 milioni sono teoricamente destinati come sostegno agli olivicoltori danneggiati dalla Xylella.
La Soprintendenza regionale agisce in maniera burocratica e ha l’ultima parola per approvare o meno i reimpianti nelle aree a vincolo paesaggistico.
La scelta varietale, per chi tenta i reimpianti, è limitata a due varietà che non sono il massimo per chi voglia riprendere a fare olivicoltura da reddito. La tragedia vera è che gli agricoltori non possono fare nulla di buono nei loro campi, non ne ricavano più reddito e non possono fare più investimenti, in poche parole non hanno più futuro!».
Fonte: www.terraevita.edagricole.it