Sputacchina dell’olivo, come difendersi?
Ma come si diffonde il batterio da pianta a pianta? Solo recentemente si è iniziato a parlare infatti di vettore. Tra gli insetti che fungono da ‘trasportatore’ …. ricordiamo i Cicadellidae: sottofamiglia Cicadellinae (comunementi conosciuti come smarpshotter)…. e sottofamiglia Aphrophoridae (a cui appartengono le sputacchine).
Negli Stati Uniti d’America, dove il batterio è diffuso da oltre un secolo, gli insetti vettori sono rappresentati dagli sharpshooter mentre in Europa, almeno fino ad oggi, gli insetti vettori sono rappresentati dalle sputacchine. Tra le sputacchine la specie identificata come principale vettore di Xylella fastidiosa negli oliveti pugliesi è la Sputacchina media o Philaenus spumarius.
Questa sputacchina si nutre della linfa che scorre nei tessuti xilematici delle piante, effettuando punture di suzione nei tessuti più teneri attraverso il proprio apparato boccale pungente. In questa fase può acquisire il batterio potenzialmente presente nella pianta. Lo Xylella fastidiosa viene poi conservato per tutta la vita dell’insetto nell’apparato digerente. Nel momento in cui raggiungerà una nuova pianta per nutrirsi immetterà involontariamente il batterio all’interno dello xilema, diffondendo di fatto la malattia, e stimolando i tessuti alla produzione di un gel che impedisce il regolare flusso del fluido. Le conseguenze sono il rapido disseccamento della parte colpita.
Un team formato da ricercatori pubblici e dalla Regione Puglia ha individuato, in media, 4 milioni di sputacchine per ettaro nelle zone di ‘contenimento’ e ‘cuscinetto’, circa 200 al metro quadro.
“Da fine maggio ad agosto – cita il Decreto – si ha la maggiore presenza di adulti sulle piante arboree o arbustive e durante questo periodo avviene la maggiore trasmissione del batterio. L’adulto dopo aver acquisito il batterio, da piante infette, lo conserva fino alla fine del suo ciclo biologico trasmettendolo alle piante sane. In questo periodo è necessario: ridurre quanto più possibile la popolazione degli adulti sia prima che acquisiscano il batterio (maggio) che successivamente (giugno-agosto), al fine di minimizzare le nuove infezioni e, quindi, l’espansione della zona infetta e dei focolai; ridurre quanto più possibile le fonti d’inoculo, rappresentate dalle piante infette. Due sono i trattamenti obbligatori, anche degli ordinari interventi fitosanitari nei confronti dei comuni parassiti dell’olivo per il controllo del rodilegno, della tignola, della mosca delle olive della margaronia (e tanti altri), con insetticidi autorizzati, con efficacia buona/ottima nei confronti del Philaenus spumarius, ovvero con acetamiprid”.
Attenzione però al fine di rendere efficace l’azione di controllo del vettore è buona norma effettuare i trattamenti durante le prime ore del mattino, quando l’insetto è poco mobile, avendo cura di bagnare bene la parte più interna della vegetazione. E’ anche utile miscelare la sostanza attiva con olio minerale bianco in dose ridotte (massimo 500 g/hl), per migliorarne l’efficacia. E’ importante estendere i trattamenti anche alle zone incolte o di erbe spontanee all’interno e all’esterno del terreno coltivato ad olivi.
Poichè non esiste un metodo diretto per curare la Xylella fastidiosa è importante intervenire sul vettore attraverso interventi agronomici e fitoiatrici. Una prima azione riguarda la gestione del suolo con lavorazioni superficiali per ridurre la popolazione degli stadi giovanili del vettore nel periodo primaverile e mantenere il terreno libero da erbe infestanti, possibili ospiti dell’insetto. Il controllo delle erbe infestanti potrebbe essere attuato anche con la trinciatura, che risulta comunque meno efficace nella riduzione della popolazione della sputacchina rispetto alla lavorazione del terreno. In alternativa alla lavorazione superficiale del terreno ed alla trinciatura, si può effettuare il pirodiserbo, nel caso di aree in cui è difficile l’accesso con mezzi meccanici.
Una seconda azione è la potatura delle piante arboree ospiti, che ha come obiettivi ridurre la vegetazione ospite del vettore, rendere più efficace la distribuzione e gestione dei mezzi di controllo fitoiatrici del vettore e ridurre i volumi degli agrofarmaci utilizzati. E’ buona norma disinfettare gli attrezzi utilizzati per la potatura con una soluzione di ipoclorito di sodio al 2% o con sali quaternari d’ammonio prima e durante il loro utilizzo per evitare di diffondere altri patogeni dell’olivo.
Per controllare il vettore della Xylella fastidiosa è importante intervenire preventivamente con adeguati interventi fitosanitari. La Decisione della Commissione europea 789/2015 e s.m.i. prevede misure fitosanitarie obbligatorie per il controllo dei vettori, nell’ambito di una strategia di contenimento della diffusione del batterio. Ad oggi in Italia sono registrati su olivo e su Philaenus spumarius tre sostanza attive: acetamiprid, deltametrina e olio essenziale di arancio dolce (utilizzabile anche in biologico). ……
Si riporta inoltre la tabella delle sostanze attive che sono state oggetto di un lavoro di prova di efficacia su questo insetto condotto dal Crsfa ‘Basile Caramia’ e dal Cnr-Ipsp di Bari, per un periodo temporale di un anno (C. Dongiovanni et alt.- Atti giornate fitopatologiche 2016, vol. 1 pag. 393-402). Questa tabella è stata inserita nel Decreto n. 4999 del 13 febbraio 2018.
Tabella Decreto n.4999 del 13 febbraio 2018 su lotta Sputacchina nell’olivo e pubblicato il 6 aprile in Gazzetta ufficiale n.80
(Fonte Ministero dell’agricoltura)