Puglia: di nuovo bloccato il PSR
La Regione non potrà pagare i contributi della misura 4.1a del PSR, perchè deve accantonare le somme che potrebbero servire a pagare chi è in posizione di idoneità nella graduatoria. Continua a leggere
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La Regione non potrà pagare i contributi della misura 4.1a del PSR, perchè deve accantonare le somme che potrebbero servire a pagare chi è in posizione di idoneità nella graduatoria. Continua a leggere
Stamani, al giornalista del GR1 che lo intervistava, il presidente Emiliano, anche assessore alle politiche agricole della Regione Puglia, annunciava la richiesta inoltrata all’UE, di ridurre l’obbligatoria distanza degli abbattimenti da un ulivo infetto da 100 metri a 10 metri.
A questa dichiarazione risponde la professoressa Maria Lisa Clodoveo, ricercatrice confermata e Professoressa Aggregata del Settore Scientifico Disciplinare AGR/15 Scienze e Tecnologie Alimentari dell’Università di Bari.
“Modificare le misure di contenimento del batterio riducendo a 10 metri l’area di sradicamento delle piante ospiti (prima fissata nel raggio dei 100 metri ) e approvare deroghe all’abbattimento di piante infette nell’area cuscinetto adducendo ragioni sperimentali è una strategia elettorale per dare un colpo al cerchio ed uno alla botte…. si delegittimano le indicazioni che provengono dal mondo scientifico, l’unico a non avere interessi se non cercare di salvare il salvabile dopo che tutte le indicazioni per impedire la catastrofe che viviamo oggi sono state disattese.
Mi appello a olivicoltori e frantoiani… dite di no a misure che addolciscono la pillola ma condannano a morte il settore che vale il 12% del PIL agricolo della Puglia e che produce reddito per centinaia di migliaia di famiglie che da secoli su questa terra hanno vissuto e vivono di olio!!!! È una questione identitaria!!! Non accettate compromessi!!!“
“Nessuno mi chieda di andare in Europa con il cappello in mano a chiedere proroghe” Continua a leggere
Avanzamento spesa Psr: a rischio milioni di euro necessari per lo sviluppo dell’agricoltura pugliese
Dopo l’intervento del presidente Emiliano all’inaugurazione della Fiera del Levante ed augurandoci che tutti i buoni propositi vadano in porto, non possiamo evitare di portare l’attenzione allo stato dell’avanzamento di spesa dell’attuale PSR al 30 giugno 2019.Ci auguriamo che il Presidente Emiliano, oggi anche responsabile dell’agricoltura regionale, riesca ad attuare quanto detto. Continua a leggere
Riportiamo un’estratto dell’odierno intervento del presidente Emiliano all’apertura della Fiera del Levante, rivolto al presidente Conte. Continua a leggere
Secondo la sentenza il nostro paese non ha attuato subito le misure per impedire la diffusione del batterio. Bucci: “I ritardi non erano inevitabili ma sono stati causati dal governo regionale. Confidiamo nel nuovo ministro Bellanova”
“L’abbattimento doveva essere immediato. Le misure previste dall’Europa erano appropriate, come hanno sempre sostenuto la comunità scientifica e gli osservatori internazionali”. La sentenza “non è una sorpresa” per Enrico Bucci, professore di Biologia dei Sistemi alla Temple University di Philadelphia.
La Corte di giustizia europea, l’organo che ha il compito di garantire che i paesi e le istituzioni dell’Unione rispettino la normativa comunitaria, ha stabilito che “l’Italia è venuta meno all’obbligo ad essa incombente di attuare misure per impedire la diffusione del batterio Xylella Fastidiosa, che può provocare la morte di numerose piante, in particolare degli olivi”, come si legge nel verdetto relativo al ricorso della Commissione, che già nel 2015 aveva imposto misure per eradicare il batterio.
Per ricapitolare: la Xylella, un batterio vegetale responsabile del disseccamento rapido di diverse piante, viene osservata per la prima volta in Europa nel 2013, sugli ulivi pugliesi. Nel 2015 la Commissione adotta una decisione (una delle fonti del diritto con efficacia vincolante, obbligatoria in tutti i suoi elementi), che impone a tutti gli stati membri di rimuovere non solo le piante infette ma anche tutti gli alberi situati nel raggio di 100 metri di distanza da quelli contagiati. Perché quella è la distanza che può percorrere in una dozzina di giorni un insetto, la sputacchina, che è il vettore del batterio.
Ma un battito d’ali di sputacchina provoca una tempesta complottista. Così inizia il circo di teorie strampalate, con le accuse ai ricercatori e alle diaboliche multinazionali e decreti delle Procure. Nel 2016 la Corte, chiamata a pronunciarsi su una domanda pregiudiziale, dichiara la legalità delle misure di Bruxelles. Ma siccome a quel punto la Xylella si è già diffusa da oltre due anni in alcune zone della Puglia e l’eradicazione non è più possibile, la Commissione chiede nuove misure di contenimento del batterio, per impedire che si diffonda: l’esecutivo europeo modifica la decisione e prevede, in via eccezionale, il monitoraggio del territorio interessato e l’abbattimento immediato delle sole piante infette in una fascia di 20 chilometri che attraversa le province di Brindisi e di Taranto. Nel 2018 la Commissione fa ricorso contro l’Italia, accusata di essere inadempiente. Oggi la Corte dà ragione all’accusa.
“Le situazioni di ordine interno di uno Stato membro non giustificano l’inosservanza degli obblighi e dei termini risultanti dal diritto dell’Unione”, spiega infatti la sentenza.
“L’Italia avrebbe quindi dovuto adottare misure nazionali di emergenza che prevedessero procedure più rapide per superare tali ostacoli”.
La Corte aggiunge che “alla scadenza del termine fissato dalla Commissione, vale a dire il 14 settembre 2017, l’Italia aveva omesso di rispettare due degli obblighi ad essa incombenti”.
“Non ha proceduto immediatamente alla rimozione, nella zona di contenimento” di circa il 22 per cento delle piante infette e per rimuovere le altre ha impiegato “più settimane o addirittura più mesi”, un periodo inconciliabile con il termine “immediatamente” contenuto nella decisione europea.
“La colpa del ritardo generale è dovuta al trasferimento di responsabilità dal governo centrale a quello regionale – aggiunge Bucci – Oggi la percentuale di alberi non abbattuti è ulteriormente aumentata. La situazione è ancora peggiore ora, mentre si iniziano a vedere i primi uliveti distrutti anche a Ibiza. Per esempio in Puglia assistiamo allo spettacolo paradossale di uffici che si multano l’un l’altro mentre gli ulivi da abbattere sono sempre lì. Abbiamo l’Arif (l’Agenzia Regionale per le Attività Irrigue e Forestali della Puglia, ndr) senza direzione, dopo le dimissioni del commissario Oronzo Milillo. La situazione è catastrofica, con continui interventi della sovrintendenza che blocca gli abbattimenti. Al di sopra di tutto c’è Emiliano che sguazza tra gli eventi di chi scrive libri per dire che l’emergenza non esiste”.
Fonte: www.ilfoglio.it
La voce era nell’aria da tempo, ma adesso c’è anche l’ufficialità. Oronzo Milillo non è più il commissario straordinario dell’Arif. L’idea di mettere ordine dopo la discutibile gestione Ragno è finita in malo modo. Milillo sbatte la porta e va via accusando neppure troppo velatamente il presidente Michele Emiliano di averlo defenestrato nella lotta alla Xylella, preferendo il sub commissario leccese Francesco Ferraro. Continua a leggere
Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha, lo scorso 25 luglio in Conversano, partecipato alla presentazione del libro “La Puglia degli Ulivi dopo la xylella” di Piero Tateo, funzionario in pensione dell’INPS.
Purtroppo non si è limitato a parlare del libro ma si è lanciato, con toni ironici e sarcastici in specie contro il mondo accademico e scientifico, in una sua descrizione dell’affaire xylella. Miscelando cose vere e non vere, supposizioni, cronistoria non proprio corretta e, in più, ammettendo non essere competente in materia.
Michele Emiliano, ricordiamo, è presidente della Regione, ha sin dall’inizio della legislatura la delega alla Sanità e, da circa un mese, ha anche la delega alle Politiche agricole.
Come lui stesso aveva pronosticato, immediate sono state le polemiche di tutte le parti politiche.
Anna Rita Picci (PD): “Con questo video Emiliano offende la scienza, offende gli agricoltori, offende il Salento. Dice una marea di falsità, e continua a strizzare l’occhio ai negazionisti“.
I consiglieri regionali Fabiano Amati, Sergio Blasi, Napoleone Cera, Gianni Liviano, Ruggiero Mennea e Donato Pentassuglia ovvero il movimento C-Entra il futuro, affermano: “Emiliano non può screditare il lavoro delle istituzioni scientifiche su Xylella o avallare teorie tipo quella dei bambini portati dalla cicogna” .
“Il presidente Emiliano la smetta di sminuire o screditare implicitamente il lavoro sulla Xylella compiuto dalle istituzioni scientifiche, comprese quelle che egli stesso guida, assecondando teorie sfornite di prova scientifica e perciò strampalate”.
“Oggi che l’intero patrimonio olivetato del Salento è andato distrutto e il rischio d’espansione del contagio riguarda la Piana degli ulivi monumentali e la provincia di Bari, sentiamo riemergere rivendicazioni del diritto al dubbio, come se la tragedia salentina non sia stata probabilmente favorita proprio da opinioni senza scienza e da dubbi senza prova. Per non ripetere la sceneggiata salentina, ove a tutti, fuorché ai fitopatologi, era consentito somministrare la propria ricetta, fatta di suggestioni parolaie o intrugli magici, è opportuno che le istituzioni non si prestino per calcolo politico a generare confusione nelle persone”, continuano i sei consiglieri.
“La realtà dice che l’intero patrimonio olivicolo del Salento è secco, che nessun ‘santone’ è riuscito a curare gli alberi di sua proprietà, che si attende di vedere estirpate 858 piante infette per difendere la Piana e la provincia di Bari dal contagio e che nessuna ricerca sulle eventuali cure, finanziata dalla Regione e promossa dalle stesse persone che hanno tenuto a lungo il fronte del negazionismo, ha prodotto risultati“.
Altri commenti negativi sono arrivati, a mezzo stampa, dal consigliere regionale Saverio Congedo (FdI), dal senatore Dario Stefàno (PD), dall’ex consigliere regionale ed ex parlamentare Rocco Palese (FI).
“Al via il bando del PSR Puglia 2014-2020 che consente ai vivai pugliesi siti in zona delimitata di investire nella messa in sicurezza delle serre necessaria per consentire la commercializzare delle piante nonostante la Xylella. Un bando importante e molto atteso”. Continua a leggere
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