Fondi all’agricoltura, Puglia in ritardo. Emiliano bacchettato dalla Bellanova
“Nessuno mi chieda di andare in Europa con il cappello in mano a chiedere proroghe” Continua a leggere
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“Nessuno mi chieda di andare in Europa con il cappello in mano a chiedere proroghe” Continua a leggere
Avanzamento spesa Psr: a rischio milioni di euro necessari per lo sviluppo dell’agricoltura pugliese
Continua il monitoraggio dei vettori della Xylella fastidiosa attivato ai sensi della decisione UE/789/2015, del D. Lgs 214/05 e della DGR 1890/2018, con l’obiettivo di studiare il loro ciclo biologico e verificare la presenza nelle diverse zone e sui vegetali con particolare riferimento alle specie ospiti di Xylella e in particolare l’olivo.
L’Osservatorio Fitosanitario, da marzo 2018, ha fornito informazioni sulla presenza dei diversi insetti vettori nelle varie zone demarcate, lo spostamento degli stessi sulla diversa tipologia di vegetazione e ha indicato i periodi ottimali in cui intervenire con interventi agronomici e chimici contro i vettori.
In generale il numero degli adulti catturati è in diminuzione, di seguito e nei grafici allegati si forniscono maggiori dettagli.
Philaenus spumarius:
• In tutti i siti: gli adulti sono stati rilevati essenzialmente su cipresso e pino. Si segnala qualche cattura
di individui adulti e in pochi siti su olivo, ciliegio e sulla vegetazione spontanea. Philaenus italosignus:
Soltanto nei siti in cui in primavera erano stati rilevati individui giovani sono stati catturati adulti su olivo, fruttiferi, piante arbustive e infestanti; negli altri siti non è stato catturato alcun individuo adulto sia sulla vegetazione spontanea che su piante arboree ed arbustive.
Alla fine del 2019 la Puglia rischia di perdere tra i 45 ed i 100 milioni di euro di fondi del PSR Continua a leggere
Lo scorso sabato, nel’inserto de “Nuovo Quotidiano di Puglia” è stato pubblicato l’intervento del professor Pier Luigi Portaluri, ordinario di Diritto amministrativo dell’Unisalento. Le sue parole, la sua visione sono incredibilmente attuali e più focalizzate sulle problematiche di molti nostri colleghi e quasi tutti i nostri politici. Pubblichiamo l’estratto che verte sull’agricoltura e sull’olivicoltura. Credo occorrerebbe invitare anche il professor Portaluri ai tavoli per sentirne l’illuminata posizione.
dott.agr.Gabriele Verderamo Continua a leggere
“C’è voluta la giusta sollecitazione dell’Osservatorio fitosanitario regionale e finalmente è stata depositata la relazione finale del progetto di ricerca ‘Scortichini’. Continua a leggere
Dopo l’intervento del presidente Emiliano all’inaugurazione della Fiera del Levante ed augurandoci che tutti i buoni propositi vadano in porto, non possiamo evitare di portare l’attenzione allo stato dell’avanzamento di spesa dell’attuale PSR al 30 giugno 2019.Ci auguriamo che il Presidente Emiliano, oggi anche responsabile dell’agricoltura regionale, riesca ad attuare quanto detto. Continua a leggere
Riportiamo un’estratto dell’odierno intervento del presidente Emiliano all’apertura della Fiera del Levante, rivolto al presidente Conte. Continua a leggere
Secondo la sentenza il nostro paese non ha attuato subito le misure per impedire la diffusione del batterio. Bucci: “I ritardi non erano inevitabili ma sono stati causati dal governo regionale. Confidiamo nel nuovo ministro Bellanova”
“L’abbattimento doveva essere immediato. Le misure previste dall’Europa erano appropriate, come hanno sempre sostenuto la comunità scientifica e gli osservatori internazionali”. La sentenza “non è una sorpresa” per Enrico Bucci, professore di Biologia dei Sistemi alla Temple University di Philadelphia.
La Corte di giustizia europea, l’organo che ha il compito di garantire che i paesi e le istituzioni dell’Unione rispettino la normativa comunitaria, ha stabilito che “l’Italia è venuta meno all’obbligo ad essa incombente di attuare misure per impedire la diffusione del batterio Xylella Fastidiosa, che può provocare la morte di numerose piante, in particolare degli olivi”, come si legge nel verdetto relativo al ricorso della Commissione, che già nel 2015 aveva imposto misure per eradicare il batterio.
Per ricapitolare: la Xylella, un batterio vegetale responsabile del disseccamento rapido di diverse piante, viene osservata per la prima volta in Europa nel 2013, sugli ulivi pugliesi. Nel 2015 la Commissione adotta una decisione (una delle fonti del diritto con efficacia vincolante, obbligatoria in tutti i suoi elementi), che impone a tutti gli stati membri di rimuovere non solo le piante infette ma anche tutti gli alberi situati nel raggio di 100 metri di distanza da quelli contagiati. Perché quella è la distanza che può percorrere in una dozzina di giorni un insetto, la sputacchina, che è il vettore del batterio.
Ma un battito d’ali di sputacchina provoca una tempesta complottista. Così inizia il circo di teorie strampalate, con le accuse ai ricercatori e alle diaboliche multinazionali e decreti delle Procure. Nel 2016 la Corte, chiamata a pronunciarsi su una domanda pregiudiziale, dichiara la legalità delle misure di Bruxelles. Ma siccome a quel punto la Xylella si è già diffusa da oltre due anni in alcune zone della Puglia e l’eradicazione non è più possibile, la Commissione chiede nuove misure di contenimento del batterio, per impedire che si diffonda: l’esecutivo europeo modifica la decisione e prevede, in via eccezionale, il monitoraggio del territorio interessato e l’abbattimento immediato delle sole piante infette in una fascia di 20 chilometri che attraversa le province di Brindisi e di Taranto. Nel 2018 la Commissione fa ricorso contro l’Italia, accusata di essere inadempiente. Oggi la Corte dà ragione all’accusa.
“Le situazioni di ordine interno di uno Stato membro non giustificano l’inosservanza degli obblighi e dei termini risultanti dal diritto dell’Unione”, spiega infatti la sentenza.
“L’Italia avrebbe quindi dovuto adottare misure nazionali di emergenza che prevedessero procedure più rapide per superare tali ostacoli”.
La Corte aggiunge che “alla scadenza del termine fissato dalla Commissione, vale a dire il 14 settembre 2017, l’Italia aveva omesso di rispettare due degli obblighi ad essa incombenti”.
“Non ha proceduto immediatamente alla rimozione, nella zona di contenimento” di circa il 22 per cento delle piante infette e per rimuovere le altre ha impiegato “più settimane o addirittura più mesi”, un periodo inconciliabile con il termine “immediatamente” contenuto nella decisione europea.
“La colpa del ritardo generale è dovuta al trasferimento di responsabilità dal governo centrale a quello regionale – aggiunge Bucci – Oggi la percentuale di alberi non abbattuti è ulteriormente aumentata. La situazione è ancora peggiore ora, mentre si iniziano a vedere i primi uliveti distrutti anche a Ibiza. Per esempio in Puglia assistiamo allo spettacolo paradossale di uffici che si multano l’un l’altro mentre gli ulivi da abbattere sono sempre lì. Abbiamo l’Arif (l’Agenzia Regionale per le Attività Irrigue e Forestali della Puglia, ndr) senza direzione, dopo le dimissioni del commissario Oronzo Milillo. La situazione è catastrofica, con continui interventi della sovrintendenza che blocca gli abbattimenti. Al di sopra di tutto c’è Emiliano che sguazza tra gli eventi di chi scrive libri per dire che l’emergenza non esiste”.
Fonte: www.ilfoglio.it
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