Xylella, ancora incredibili pareri discordi e l’infezione avanza
Ancora si discute dell’esistenza o meno di xylella fastidiosa!
Il presidente della Cila, (Confederazione italiana liberi agricoltori), ancora oggi, mette in dubbio l’esistenza di un reale pericolo per le colture della zona rossa, parlando di spontaneismo e scarso supporto di evidenza scientifica.
Per il presidente poi, sia la delimitazione che la percentuale del danno provocato dal batterio sarebbero “assolutamente fuori da ogni logica realistica e prive di ogni fondamento tecnico e scientifico.”
Sostegno a queste tesi (che pensavamo fossero ormai di un vergognoso e consapevole passato) è stato dato dal sindaco di Avetrana e dalla dottoressa Margherita D’Amico.
A Cisternino dove un senatore grillino impedisce l’eradicazione di un ulivo facendo scudo dei suoi privilegi da parlamentare, un neonato Comitato di salvaguardia e territorio grida ‘Nessuno tocchi gli ulivi pugliesi’.
E’ invece addirittura ovvia la consapevolezza della Cia-agricoltori italiani della enorme gravità dell’infezione e del totale appoggio alla scienza ed alla necessità della, sia pur triste, eradicazione delle piante infette.
Intanto, indifferente verso tutti, la xylella avanza. Ed è sulla strada per Castellana. Questo vuol significare l’estensione della fascia di contenimento alle porte di Bari.
L’avanzamento dell’area delimitata si ripete alla velocità di 10 km al mese. “La xylella è un dramma che non riguarda solo l’ambiente del paesaggio quale bellezza attrattiva turistica, c’è l’olivicoltura. Dal vicino ottobre 2013 hanno chiuso 400 frantoi. Il vivaismo è messo a durissima prova.” Queste le parole del portavoce del comitato intercomunale di Monopoli e Fasano. A cui si aggiungono numerose altre testimonianze.
Il nostro presidente, Gennaro Sicolo: “Una situazione gravissima, la più grave di sempre per l’olivicoltura pugliese falcidiata dalle gelate e da xylella“. Continua:” Abbiamo perso un milione di giornate lavorative, la campagna olivicola è terminata con due mesi d’anticipo. Ci sono responsabilità gravissime della politica regionale e dei tanti santoni e pseudo-ambientalisti che continuano a negare il fenomeno, snobbando e sbeffeggiando la scxienza. La colpa grave della politica è stata quella di seguire per troppo tempo questa gentaglia, che non ha mai visto un albero di ulivo nemmeno in cartolina.”
Potrebbe sembrare tutto una sceneggiata napoletana se, invece, non fosse una tragedia italiana.